Lo hanno definito il calciatore con il piede più caldo delle qualificazioni europee. Uno strano appellativo per un elemento che proviene dalla terra dei ghiacci (ma anche dei vulcani, a dire il vero). Gylfi Sigurdsson, centrocampista (ma anche ala), classe 1989, attualmente in forza allo Swansea allenato da Francesco Guidolin, può tranquillamente essere definito l'uomo-faro dell'Islanda dei miracoli, approdata per la prima volta alla fase finale di un Europeo. Un calciatore sul quale c'è poco da scoprire e che, al contrario, è pronto a stupire sui campi francesi.
La doppietta firmata contro l'Olanda ha proiettato Sigurdsson nell'Olimpo delle stelle di prima grandezza del firmamento europeo e spianato la strada alla realizzazione del sogno islandese chiamato qualificazione. La sua carriera partì dalle giovanili del Reading, sempre in Inghilterra, dopo una breve apparizione nel Tottenham, e una militanza in Bundesliga (Hoffenheim), è approdato allo Swansea nel 2012. L'esperienza in Germania, tuttavia, è la prima vera svolta nella carriera dell'islandese che trova spazio da titolare e, quando si riaffaccia nella Premier, appare letteralmente trasformato. In meglio, ovvio.
Ed è un vero peccato che la sua esperienza nelle file degli Spurs si sia conclusa male, complice la confusione tattica di Villas-Boas, che era rimasto orfano di GarethBale. Nello Swansea è apparso un altro giocatore. Da sempre centrocampista, con il vizio degli inserimenti e del gol, Sigurdsson è stato fra i protagonisti dell'Islanda di Laegerback che ha conquistato una qualificazione assolutamente insperata.
Era stato anche corteggiato dalla Roma, ma è rimasto nella Premier.