Ha raccolto l'eredità dei portieri dell'inesauribile scuola ceca ed è diventato uno dei migliori interpreti del ruolo. Petr Cech, classe 1982, è uno degli atleti più apprezzati nel panorama europeo e mondiale: per esperienza e palmares è lui il calciatore più rappresentativo della Nazionale guidata da Vrba. Completo e abile fra i pali, sicuro nelle uscite, si distingue per personalità, concentrazione e continuità di rendimento, doti che gli hanno consentito di diventare per oltre un decennio il miglior numero uno del mondo. Ha esordito nel Victoria Plzen, la squadra della cittadina dove è nato: nel 2004 è approdato nelle file del Chelsea di Roman Abramovich, dopo avere contribuito alla conquista del titolo europeo Under 21. L'International federation of football history and statistics lo ha classificato al terzo posto assoluto fra i migliori portieri del decennio 2001/2010.
La sua carriera cambiò il 14 ottobre 2006, dopo uno scontro di gioco, al 16" della sfida contro il Reading: l'impatto in uscita con Stephen Hunt gli costò la frattura del cranio. Cech ritrovò così a lottare contro la morte, ma tornò in campo dopo 98 giorni, anche se da qual momento fu obbligato a indossare un caschetto protettivo in gommapiuma, divenendo per certi versi un'icona.
In carriera ha vinto per quattro volte il campionato inglese, in tre circostanze la Coppa di Lega, la Community shield e in quattro la Coppa d'Inghilterra. Ha vinto, inoltre, anche una Champions league (sempre con il Chelsea, nell'occasione allenato da Di Matteo) e un'Europa league. E' al quarto Europeo in carriera, dopo quelli disputati nel 2004, 2008, 2012. Ha inoltre partecipato alla fase finale dei Mondiali del 2006 sui campi di Germania.