Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Azzurri: il commosso addio di Conte: "Oggi realizzo che è finita"

"L'emozione di oggi e' ancora più forte di quella di ieri. Grazie a tutti, dalla squadra ai magazzinieri"

Francesco Grant MONTPELLIER (FRANCIA)

Dalle accuse alla lacrime. Antonio Conte commosso, come non si era mai visto, neanche nel giorno dell'addio alla Juve dei tre scudetti e dei record. Ma questo e' l'azzurro, non il bianconero, e per ritrovare il "rispetto" di tutti rivendicato in fondo a un Europeo sbalorditivo, l'oramai ex ct quella maglia se l'era cucita addosso prima di chiedere a tutti di fare lo stesso. "Oggi l'emozione e' piu' forte di ieri", dice nel breve saluto a Casa Azzurri, togliendosi di dosso la divisa della nazionale. Ribadisce la speranza di tornare un giorno, e gli fa eco il presidente Tavecchio ("e' giovane, chissa' un giorno...").

Ma ora e' finita. E' stata una sua scelta andare al Chelsea, motivata dalla voglia di tornare a lavorare tutti i giorni e dall'impossibilita' di farlo da ct per gli ostacoli frapposti dai club; ma non lo e' stata di sicuro di svestire cosi' il colore della nazionale, dopo aver messo in crisi la Germania ed aver perso i rigori, la moglie Elisabetta e la figlia Vittoria in tribuna in pianto dirotto, tutti gli azzurri a testa bassa o in lacrime nello spogliatoio di Bordeaux, lui che gli rivolge un breve discorso per dire che lo aveva reso felice e orgoglioso lavorare con calciatori "che non sono eroi, ma persone sane, ragazzi stupendi". "Ma e' il giorno dopo che realizzi che e' davvero finita", spiega ora con gli occhi gonfi da una notte insonne e lucidi per l'emozione.

Raccontano i suoi collaboratori che nelle ultime 48 ore, come nelle precedenti vigilie e stavolta ancor di piu', Conte si aggirava per il ritiro con un volto tesissimo, la mente rivolta solo alla partita. "Sembra un mistico, in quei momenti", la definizione di Tavecchio. Ma il giorno dopo, realizzato che tutto e' davvero finito, passata l'adrenalina, Conte sembra un'altra persona. Ieri aveva denunciato: "In questi due anni, non c'e' stato nessuno al mio fianco, a parte il presidente Tavecchio. E la mia non era la guerra di Conte, ma la guerra per la nazionale".

Oggi pero' cedono il passo le rivendicazioni verso i club per i quali la nazionale e' solo una data sul calendario internazionale, spetta semmai al presidente federale parlarne. Oggi Conte e' un altro: "Dispiace tanto, per i ragazzi, per me è stato un grande onore allenarli", l'esordio del suo ringraziamento, subito dopo essere stato accolto da un applauso in passato riservato a Lippi campione del mondo o a Prandelli finalista di Euro 2012. "Ringrazio tutti. I ragazzi, perche' mi hanno dato tutto quello che avevano. Ci tengo a ringraziare lo staff, i cuochi, Andrea, che è venuto qui, ci ha permesso di sentirci a casa, i magazzinieri, tutti quelli che hanno lavorato con noi. E' stato un onore. Un particolare ringraziamento al segretario azzurro Mauro Vladovic, che è sempre stato con noi. E a una persona silenziosa e incredibile, con dei valori umani, Lele Oriali. Ringrazio il presidente, spero sia un arrivederci e non un addio", l'invito a ritrovarsi un giorno, lanciato per la terza volte negli ultimi giorni.

"So di non essere una persona semplice nei rapporti - il saluto rivolto invece ai media - Abbiamo imparato a conoscerci, le persone devono conoscersi, non siamo tutti uguali, poi resta la stima". La chiusura sul successore: "Auguro il più grande bene possibile a Ventura, lasciamo una traccia del lavoro, che è importante. Il presidente e la Figc hanno intrapreso una strada bella, porterà in alto i nostri colori. Abbiamo raggiunto l'obiettivo di essere rispettati". Al rientro i tifosi sono tutti per lui: "Antonio, Antonio" viene acclamato il ct, che si commuove ancora: "Che emozione, non dimenticherò mai" dice prima di infilarsi in macchina e tornare a casa. Ora sette giorni lontano dalla delusione prima di ripartire col Chelsea. L'azzurro, pero', e' davvero finito.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA