Inghilterra-Iran 6-2 nel gruppo B dei Mondiali.
"Questi ragazzi vogliono giocare a calcio, non fategli lezioni o finte morali": il ct dell'Iran, il portoghese Carlos Queiroz, scende in campo a difesa dei suoi giocatori, fischiati da una parte del pubblico per non aver cantato l'inno prima della partita con l'Inghilterra in segno di solidarieta' ai manifestanti iraniani. "Chi non vuole supportare questi ragazzi, dovrebbe restare a casa", ha aggiunto Queiroz. "Abbiamo le nostre opinioni e le esprimiamo quando pensiamo sia giusto - la conclusione -. Questi ragazzi vogliono giocare per il loro popolo. Ma sono ragazzi, e questa atmosfera pesa".
"I Mondiali hanno accelerato il percorso di riforme del Qatar ma restano molte sfide. Le condizioni di vita dei migranti devono essere migliorate, ci sono preoccupazioni circa i diritti delle persone Lgbtq: tifosi stranieri o, ancora più importante, persone che risiedono in Qatar. La strada dei diritti umani", per Doha, "è ancora lunga". Lo ha detto la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, parlando all'Eurocamera a nome dell'esecutivo Ue sul rispetto dei diritti in Qatar. "E' fondamentale il nostro impegno per fare pressione sul governo del Qatar affinché porti avanti le riforme anche dopo la fine dei Mondiali", ha aggiunto.
I giocatori iraniani non cantano l'inno nazionale, prima della partita contro l'Inghilterra ai Mondiali, e il pubblico dei loro tifosi li fischia e li insulta. Dalla tribuna in cui sono assiepati, i sostenitori iraniani hanno subito cominciato a fare buuuu quando si sono accorti che i giocatori rimanevano muti durante l'inno. In molti hanno mostrato il dito medio verso il campo, altri il pollice verso. Dalla curva iraniana, una bordata di fischi. Ma c'e' anche una parte del pubblico che manifesta in senso contrario: nel settore dove si trovano i tifosi dell'Iran, compresi quelli che hanno fischiato i calciatori che hanno cantato l'inno, ce ne sono altri, sia uomini che donne, i quali mostrano cartelli con i colori della bandiera nazionale e le scritte "Freedom for Iran" e "Woman Life Freedom".
Tutti gli 11 giocatori schierati al centro del campo sono rimasti in silenzio durante l'inno nazionale e l'impatto nello stadio Al Khalifa di Doha è stato ancora più forte poiché subito prima metà dello stadio che è in mano agli inglesi aveva intonato all'unisono "God Save the King". Ieri, il difensore Ehsan Hajsafi aveva dichiarato in conferenza stampa che la nazionale iraniana in questo mondiale rappresenterà "la voce del suo popolo".
In Iran è in corso da oltre 2 mesi una drammatica protesta contro il regime, esacerbata dalla morte della 22enne manifestante Mahsa Amini, dopo il suo arresto per mancato rispetto delle regole islamiche per indossare il velo. Da quel giorno, il 16 settembre scorso, sono stati 378 i morti nelle strade secondo l'ONG Iran Human Rights, con sede in Norvegia, oltre 15.000 gli arrestati.
Esordio a valanga per l'Inghilterra di Gareth Southgate, che rifila 6 gol (a 2) al deludente Iran di Carlos Queiroz. La partita è carica di tensione, fitta di episodi, di infortuni, addirittura di record. E' infatti la più lunga di un Mondiale dei tempi recenti: 27 i minuti di recupero concessi dall'arbitro brasiliano Raphael Claus, 14' nel primo e 13' nel secondo tempo. Nello stadio Khalifa, l'unico ad essere stato soltanto ristrutturato poiché esiste dal 1976, l'atteso scontro fra inglesi e iraniani ha mantenuto le promesse di spettacolo se non di calcio sopraffino.
Troppa la differenza di tasso tecnico e di esperienza fra le due nazionali, con gli inglesi apparsi molto sicuri di sé nel tenere in mano il gioco e concentrati fin quando il distacco nel risultato non è diventato incolmabile. All'Iran, a parte qualche individualità come Taremi, autore di una doppietta, non ha certo giovato l'enorme tensione emotiva dell'inizio, quando i giocatori - come da promessa di voler rappresentare il dramma del proprio paese - sono rimasti muti all'inno nazionale, mentre fra i suoi tifosi qualcuno li insultava, altri piangevano. Un momento per loro straziante, mentre nell'altra metà campo gli inglesi posavano il ginocchio a terra come nelle celebrazioni di Black Lives Matter.
La partita è poi cominciata - inglesi con la difesa a 4 ed Harry Kane punta davanti a Saka, Mount e Sterling, iraniani con il 3-4-2-1 - è quasi subito finita, a dispetto del suo prolungarsi per 117': all'8' Beiranvand resta stordito a terra per un colpo al volto ricevuto fortuitamente dal suo compagno di squadra Hosseini. Naso rotto, portiere stordito a terra che poi si cambia la maglia intrisa di sangue e riprende a giocare ma dopo qualche minuto fa segno all'arbitro di non farcela: si perdono in tutto 12' con la sostituzione. Gli inglesi stentano a riprendere il ritmo dopo la sospensione, Maguire coglie la traversa di testa ma al 35' è Bellingham ad sbloccare la partita con un colpo di testa su cross di Shaw: primo gol in nazionale per il diciannovenne centrocampista del Borussia Dortmund.
Il risultato viene sigillato prima della pausa da un sinistro di Saka e da un destro di Sterling. Le accelerazioni inglesi trovano l'Iran assolutamente impotente e il secondo tempo ricalca il primo: Saka stordisce la difesa avversaria e infila con un colpo di biliardo, un piatto sinistro sul quale il portiere non arriva: la doppietta personale lo consola del ricordo del rigore sbagliato nella finale europea con l'Italia che lo insegue. Incidente e sostituzione anche per Maguire, che fa perdere almeno altri 6', ma prima l'Iran accorcia le distanze con un bel gol di Taremi, che raccoglie un pallone di Gholizadeh e da destra infila sotto la traversa. Giostra di sostituzioni per gli inglesi che al 26' del st segnano ancora con Rashford (5-1) quindi con Grealish all'89'. Dopo 117', Taremi dal dischetto del rigore fissa il risultato sul 6-2. Per gli inglesi non si poteva immaginare un miglior inizio per un Mondiale che - come molte volte in passato - li vede nel gruppo dei favoriti. Con l'Iran è stato poco più di un allenamento, troppo disorganizzata e sprovveduta era la squadra avversaria, ora si dovranno confermare con Stati Uniti e Galles. Saka e Bellingham fra i migliori, insieme con Harry Kane, nonostante sia rimasto all'asciutto nel festival di gol.