Squadra gloriosa e di grande tradizione, l'Olanda può però mostrare solo un titolo europeo, conquistato nell'ormai lontano 1988, nella bacheca dei trofei, dove però aleggia anche il sentore di un Mondiale più volte sfiorato e che, per la sua storia, l'Oranje quasi meriterebbe ad honorem. Dopo l'ultimo assalto concreto concluso a mani vuote - la finale 2010 con la Spagna che ha completato la tripletta di delusioni cominciata nel 1974 e nel 1978 - e il terzo posto del 2014, l'Olanda nel 2018 è andata a braccetto con l'Italia come grande esclusa, mancando in modo clamoroso la qualificazione, ma a differenza degli azzurri ha saputo rifarsi subito e vola in Qatar con l'ambizione di restarci il più a lungo possibile.
L'invidiabile biglietto da visita degli Arancioni nella sua parte più recente mostra una striscia di imbattibilità che dura da ben quindici partite internazionali seguite alla sconfitta con i cechi che ne determinò l'uscita ai quarti da Euro 2020. Anche per questo nel girone che comprende Senegal, Ecuador e Qatar, la squadra europea svetta come naturale favorita. In panchina siede un profeta del calcio come Louis Van Gaal, che dopo il podio conquistato nel 2014 è tornato a prendere le redini dopo gli Europei. E' un incarico a tempo - dato che a gennaio le lascerà a Ronald Koeman per curare il tumore diagnosticatogli a inizio anno -, ma che per questo lo solleciterà a cercare di lasciare ancora una volta il segno. Per farlo, potrà contare su una compagine che a giudizio di molti appare appena sotto, come qualità ed aspirazioni, al trio Francia-Brasile-Argentina, in un gruppo che comprende Belgio, Inghilterra, Portogallo e Spagna, in rigoroso ordine alfabetico.
A svettare nell'ampia rosa di talentuosi a disposizione di van Gaal c'è ancora una volta Virgil van Dijk, la diga umana del Liverpool che per la prima volta sarà protagonista ai Mondiali, peraltro dopo aver saltato per infortunio anche gli Europei 2020. Qualità ed esperienza si sommano nel capitano per blindare una difesa già forte con i vari De Ligt, Blind e i nerazzurri De Vrij e Dumfries. Sono loro due dei quattro 'italiani' del gruppo - insieme con gli atalantini De Roon e Koopmeiners, che invece giocano a centrocampo -, dato che mancano all'appello l'altro olandese di Gasperini, Hateboer, e i giallorossi Karsdorp e Wijnaldum. I primi due non sono stati inseriti nemmeno tra i 39 pre convocati, mentre l'attaccante si sta ancora riprendendo dopo la frattura a una tibia che lo vedrà tornare in campo nel 2023. Uno dei tanti, forse troppi, giocatori che mancheranno l'appuntamento iridato a causa di un infortunio. Il fronte dell'attacco è forse il meno 'ricco'. Oltre a Memphis Depay, ormai ai margini nel Barcellona e che spera di ritrovare fiducia con la maglia della nazionale, da tenere d'occhio sono due giovani del Psv Eindhoven, Cody Gakpo e Xavi Simons. Il primo è già nel mirino di tante big europee e il secondo, ancora 19enne, dovrebbe finirci presto e il Mondiale sarà per entrambi un'ottima occasione per mettersi ancor di più in luce. Con un po' di fortuna negli incroci dopo la fase a gironi, dove esordiranno con il temibile Senegal, gli uomini di van Gaal possono davvero passare un lungo dicembre nel tiepido Golfo. Il ct non ha dubbi: "Il mio obiettivo personale è diventare campione del mondo, anche se sembra che sia arrogante. Non lo faccio per me ma per il calcio olandese".