L'Ecuador torna ad affacciarsi ai Mondiali dopo un'assenza di otto anni e due edizioni e avrà l'onore di giocare la gara inaugurale, il 20 novembre, con il Qatar padrone di casa, essendo stata sorteggiato nel girone A insieme con l'Olanda e il Senegal campione d'Africa. Quella che sta per iniziare sarà la quarta edizione di un Mondiale a vedere in campo la 'Tri' che ha rischiato di restare fuori per l'opposizione di Cile e Perù, federazioni che contestavano la validità della nazionalità ecuadoriana del giocatore Byron Castillo, schierato durante le qualificazioni mondiali della zona Conmebol. La Fifa ha respinto i loro ricorsi, ammettendo quindi gli ecuadoriani, sui quali pende ancora in teoria un giudizio del Tribunale arbitrale dello sport.
La nazionale sudamericana è guidata dall'argentino Gustavo Alfaro, che due anni fa salì in corsa sulla panchina prendendo il posto di Jordi Cruyff, il ct dimessosi dopo solo sei mesi dalla nomina senza aver diretto un solo match, e nemmeno un allenamento, a causa del caos seguito alla pandemia. Alfaro non ebbe un buon esordio in Coppa America, ma poi è riuscito a far fruttare il gruppo di giovani giocatori ereditato dalla selezione U.20 giunta terza ai Mondiali 2019 e anche il vantaggio delle partite in casa, ai 2.850 metri di Quito. Proprio nella capitale, infatti, la Tri ha incamerato 18 dei 26 punti in classifica, ma in Qatar le condizioni non saranno così favorevoli.
Il centrocampista Moises Caicedo e José Cifuentes, il difensore centrale Piero Hincapie, l'esterno Gonzalo Plata e il terzino sinistro Pervis Estupinan sono le figure di spicco della nuova generazione. Con un'età che va dai 20 ai 24 anni, giocano tutti in Europa (a parte il secondo, che sta in Mls) dove, secondo il loro ct, stanno aprendo la strada ad altri connazionali mentre acquisiscono maggior esperienza internazionale. Altri punti fermi della squadra sono il capitano, il 32enne Enner 'Superman' Valencia, che gioca nel Fenerbahce, il portiere Alexander Dominguez e l'attaccante Angel Mena, tutti sopra i 30 anni, oltre ovviamente al discusso Castillo e al capocannoniere della nazionale, Michael Estrada. Le ultime uscite in amichevole hanno evidenziato una notevole solidità difensiva ma anche una certa difficoltà ad andare in gol, aspetto sul quale il ct ha cercato di lavorare. Il suo obiettivo è rendere l'Ecuador una delle tre migliori squadre del Sud America, ma per questo ha chiesto un po' di tempo. "Dobbiamo fare in modo che la presenza in un Mondiale non sia un aneddoto ma un obbligo", ha dichiarato di recente. Un primo passo importante sarebbe la qualificazione agli ottavi di finale.