L'Australia ha staccato il biglietto per i Mondiali in Qatar 2022 nello spareggio vinto ai rigori contro il Perù, battuto 5-4 dopo che i tempi regolamentari ed i supplementari si erano conclusi sullo 0-0.
Partecipa al Mondiale per la quinta volta di fila e, pur mancando stelle di prima grandezza, nella rosa dei Socceroos vi sono alcuni giocatori che avranno l’opportunità di farsi conoscere. "Sono consapevole che nessuno dei miei ragazzi gioca ad alto livello nelle principali leghe nazionali, ma il talento non ci manca” ha sottolineato il Ct Graham Arnold. Bruciano ancora le tre eliminazioni al primo turno nelle ultime edizioni della Coppa del Mondo, fra l’altro senza ottenere neppure una vittoria né a Brasile 2014 né a Russia 2018. Ma il successo, da sfavoriti, nel playoff di giugno a Doha è stata una bella iniezione di fiducia, necessaria per sperare di ribaltare ancora il pronostico, a partire dal match contro i campioni in carica della Francia (22 novembre). Data la scarsità di talenti (il ct ha provato fino all’ultimo a convincere il romanista Cristian Volpato che, nato in Australia, ha però detto no alla convocazione preferendo l’Italia) Arnold è stato quasi costretto a optare per uno stile di gioco che non fa del possesso palla un'ossessione. Sarà così anche in Qatar, dove difficilmente i Secceroos riusciranno a creare tante occasioni da gol. Il suo modello è il Liverpool di Jurgen Klopp, ma l'Australia non ne ha né le doti di palleggio, né il pressing feroce. Quindi si affida soprattutto a forza fisica, solidità e massima concentrazione nello sfruttare le palle inattive. Ajdin Hrustic è l'elemento di maggiore qualità tecnica e la convocazione di Martin Boyle, scozzese di nascita, ha aggiunto una buona dose di velocità in contropiede. Arnold non teme gli esperimenti, come ha dimostrato ai calci di rigore contro il Perù, sostituendo il suo portiere titolare e capitano Mat Ryan con Andrew Redmayne, che lo ha ripagato parandone due. E' stato invece 'tagliato' Tom Rogic, già assente durante le partite di qualificazione contro Emirati Arabi Uniti e Perù. Come detto, il giocatore chiave è Hrustic. Di padre bosniaco e madre rumena, avrebbe potuto giocare per entrambe quelle nazionali, ma non ha voluto rinnegare il paese in cui è nato. Trequartista offensivo, 26 anni, da settembre è a Verona, che lo ha prelevato dell'Eintracht Francoforte. Con il club tedesco ha vinto l'ultima Europa League. Durante le qualificazioni ha messo in mostra capacità realizzative e di assistman. Una storia che somiglia ad una favola è quella di Awer Mabil. Ala di 26 anni, attualmente al Cadice, è nato in un campo profughi in Kenya dopo che i suoi genitori erano fuggiti dal conflitto in Sudan. Giunto in Australia nel 2006, ha realizzato il gol decisivo contro il Perù: "Era il modo migliore per ringraziare l’Australia a nome di tutta la mia famiglia". Tra i convocati anche il 18enne Garang Kuol, dal prossimo gennaio al Newcastle, nato in Egitto da genitori lì rifugiatisi, anche loro dal Sudan.