Per la Corea del Sud sarà l’undicesima presenza alla Coppa del Mondo, la decima consecutiva visto che gli asiatici non mancano dall’edizione del 1982. L’esordio è arrivato nel 1954 in Svizzera, mentre la miglior prestazione è quella dei mondiali casalinghi del 2002. Ma è a Sudafrica 2010 può essere identificata come un punto di svolta per il calcio sudcoreano. In quell’edizione conquistarono gli ottavi di finale, a otto anni dal quarto posto ottenuto nel primo Mondiale asiatico che avevano ospitato insieme al Giappone. Ma dopo che la nazionale asiatica ha vinto il bronzo alle Olimpiadi 2012, sono iniziati tempi piuttosto incerti, come dimostrano i sei ct succedutisi sulla sua panchina tra Sudafrica 2010 e Russia 2018. Nemmeno la presenza di una stella di assoluto splendore quale Son Heung-min è bastata a ottenere risultati di livello ai Mondiali, dove la Corea è uscita alla fase a gruppi sia a Brasile 2014 sia a Russia 2018.
A poche settimane dall’inizio di Qatar 2022, la Corea vuole mettere definitivamente la parola fine su una serie di Mondiali deludenti. L’ultima partita nel Gruppo D contro il Portogallo alla Coppa del Mondo 2002 è entrata nella storia: quel giorno, e per la prima volta in assoluto, le Tigri Asiatiche si sono qualificate agli ottavi di un Mondiale. Chi avrebbe mai potuto pensare che Paulo Bento, centrocampista di quella nazionale, sarebbe finito 16 anni dopo ad allenare proprio la Corea. Sulla panchina della Corea del Sud da oltre quattro anni, il portoghese è il tecnico più longevo della loro storia. Ironia della sorte, in Qatar Bento, che chiuse la carriera in nazionale proprio in quella gara contro la squadra che oggi allena, dovrà vedersela contro il suo Portogallo. Una sfida affascinante ed emozionante per lui, che però non cambia gli obiettivi: indipendentemente dagli avversari, la Corea punta almeno agli ottavi di finale. In Qatar non sarà semplice destreggiarsi in un girone del quale fanno parte anche Portogallo, Uruguay e Ghana. Il ct portoghese predilige il 4-1-3-2 o il 4-2-3-1 e piazza sempre un mediano di fronte alla difesa. Il giocatore chiave della Corea del Sud è senza dubbio Son Heungmin, il vincitore del Premio Puskas FIFA 2020 e della Scarpa d’Oro nella Premier League della scorsa stagione. Son Heung-min, che ha iniziato la sua avventura in Europa nelle fila dell’Amburgo e poi nel Bayer Leverkusen prima di approdare al Tottenham, è il miglior giocatore di tutta l’Asia: sarà ovviamente lui il capitano della Corea a Qatar 2022, il terzo Mondiale al quale parteciperà. Il bomber coreano è anche uno specialista dei calci piazzati. Il suo bottino di 35 gol in 104 presenze comprende anche quattro reti su punizione, record nazionale condiviso con Ha Seok-ju. Un altro giocatore dotato di caratteristiche simili è il 23enne Jeong Woo-yeong. Approdato da giovanissimo nelle giovanili del Bayern Monaco, il ragazzo ha fatto il suo debutto in prima squadra nella stagione 2018-19, per poi passare nell’estate successiva al Friburgo alla ricerca di maggior spazio. Frenato da una serie d’infortuni, Jeong non si è perso di morale, ha lavorato duramente per rientrare e contribuito alla vittoria della Coppa d’Asia AFC Under 23 del 2020. In nazionale vanta nove presenze e due gol. Bento lo schiera solitamente come centrocampista offensivo, o come seconda punta alle spalle del centravanti, mai comunque come esterno offensivo. Attesa poi per il difensore del Napoli, Kim Min-jae. Dopo una sola stagione in Turchia al Fenerbahce, in estate Kim si è trasferito in Serie A al Napoli per sostituire Kalidou Koulibaly. L’avvio di stagione di Kim è stato eccellente e il difensore sudcoreano è ben presto diventato un pilastro della formazione partenopea.