Dopo aver fallito l’accesso ai Mondiali nel 2018, il Ghana sarà a Qatar 2022, seppur reduce da un percorso di qualificazione alquanto tortuoso. A inizio anno, dopo l’eliminazione nella fase a gironi della Coppa d’Africa, i dirigenti della Federazione ghanese hanno deciso di separarsi dall’allenatore Milovan Rejavac e l’hanno sostituito con Otto Addo. Nato ad Amburgo nel 1975, con trascorsi in Bundesliga nel Borussia Dortmund, Addo ha preso in carico una nazionale con la quale nella sua carriera di calciatore aveva totalizzato 15 presenze e l’ha condotta in Qatar grazie a due pareggi contro la Nigeria nel terzo turno delle qualificazioni continentali.
A Qatar 2022, i quattro volte campioni africani sono stati sorteggiati nel Gruppo H, dove affronteranno Portogallo, Corea del Sud e quell'Uruguay che a Sudafrica 2010 eliminò le Black Stars in un quarto finale dallo svolgimento rocambolesco e beffardo, deciso ai calci di rigore. Il Ghana avrà quindi la possibilità di prendersi una rivincita. Il Ghana mira a rappresentare la sorpresa di questo raggruppamento molto competitivo. Nonostante la marcia di avvicinamento al Mondiale sia stata caratterizzata da prestazioni a dir poco altalenanti, la squadra può contare su un’accattivante miscela fra giocatori esperti e di qualità che sanno come vincere partite di alto livello come quelle di una rassegna iridata. Spetterà ad Addo, dalla panchina, trovare la giusta alchimia e far sì che la squadra possa avere la necessaria autostima per creare grattacapi a tutte le avversarie. Addo ha dimostrato di non avere paura a lanciare i giovani, a cominciare da Mohammed Kudus dell'Ajax e dall'attaccante della Cremonese Felix Afena-Gyan, promossi titolari nella doppia sfida con la Nigeria che ha promosso il Ghana a Qatar 2022. Uno dei giocatori più interessanti e determinanti della nazionale ghanese è André Ayew. Con 107 presenze in nazionale, l’attuale capitano delle Black Stars è vicino al record assoluto di presenze con il Ghana detenuto da Asamoah Gyan a quota 109. Figlio del leggendario Abedì Pelé, André ha segnato finora 23 gol con la nazionale, un bottino che lo colloca attualmente al quinto posto della classifica generale. Nel 2009 faceva parte della squadra che vinse sia il Mondiale U-20 che la Coppa d’Africa U-20, mentre con la nazionale maggiore si è laureato capocannoniere della Coppa d’Africa 2015. Fatti e cifre che riflettono ulteriormente la sua centralità nel progetto. Insieme al fratello Jordan (81 presenze e 19 gol), André è un elemento-chiave della squadra e in Qatar proverà a convertire in gol pesanti tutta l’esperienza internazionale accumulata nel corso degli anni. La scorsa stagione si è trasferito proprio in Qatar all’Al-Sadd e questo significa che sarà già abituato alle condizioni meteo, non appena inizierà la Coppa del Mondo. André è un punto di riferimento per il c.t. Addo e reciterà un ruolo importante da mentore dei giovani della squadra, dopo aver brillato sulla scena mondiale proprio a livello giovanile. A Sudafrica 2010, infatti, si classificò al 2° posto dietro a Thomas Muller come Miglior Giovane del torneo iridato. Da tener d'occhio sarà Mohammed Kudus. Nelle sue prime 16 presenze in nazionale, il 22enne trequartista ha segnato 5 gol e la sua titolarità, da quando il c.t. Addo siede in panchina, non è mai stata in discussione. A livello giovanile si è sempre dimostrato un leader e ha ribadito di avere il potenziale per diventare uno dei migliori calciatori anche a Qatar 2022. Non per altro viene sempre citato fra i migliori talenti nati nel 2000.