Lo pensano in molti, non rimane che aspettare: la Serbia sarà la sorpresa, in realtà annunciata, di questi Mondiali che stanno per cominciare. C'è troppo talento, e anche efficacia in zona gol, per poter fallire anche questa volta, e se il ct Dragan Stojkovic, l'ex Pixie 'regista' del Verona, incrocia le dita è solo per scaramanzia. La fase a gironi dei Mondiali da quando la Serbia non è più Jugoslavia è sempre stata un ostacolo insormontabile, ma questa volta, garantiscono a Belgrado, nonostante la presenza di Brasile, Svizzera e Camerun non sarà così. La fiducia viene anche dal fatto che questa nazionale ha dominato imbattuta il gruppo A delle qualificazioni europee a Qatar 2022, battendo anche il Portogallo di Cristiano Ronaldo, grazie a una rosa ricca di classe calcistica. Così, come ha detto Stojkovic, la Serbia vuole fare strada diventando "la mina vagante del Mondiale". Può riuscirci perché da quando questo tecnico, che in passato è stato anche presidente della sua federcalcio, ha preso la guida della Serbia, al febbraio 2021 dopo l’esonero di Tumbaković, ha fatto un ottimo lavoro rifondando la nazionale con l'inserimento, costante e non più sporadico, di giocatori frutto di una delle migliori generazioni di talenti locali, dall’enorme potenziale offensivo che, se ben armonizzato, è in grado di offrire grandi momenti di calcio spettacolo.
Un esempio di tutto ciò è il laziale Sergej Milinkovic-Savic, che il precedente ct aveva più volte ignorato e che ora invece, con la sua forza straripante abbinata al talento, è diventato un trascinatore della sua nazionale, di cui ora fa parte anche il fratello portiere Vanja, del Torino. A testimoniare l'efficacia della Serbia c'è anche il fatto che, in un report sui calciatori più interessanti da seguire al Mondiale, la Fifa ha selezionato cinque dei giocatori a disposizione di 'Pixie': oltre a S. Milinković-Savic, Dusan Tadić (Ajax), Dusan Vlahović (Juventus), il bomber Aleksandar Mitrović (Fulham) e Filip Kostic (Juventus). Di Milinkovic-Savic l'ente internazionale del calcio sottolinea che "è un fattore che può spaccare le partite. Ha un fisico da centravanti (è alto 1.90) e piedi da numero 10. Interditore e costruttore, dotato di intelligenza tattica e senso del gol, è difficile trovargli un difetto". Buon per la Lazio che se lo gode, e se il 'Sergente' confermerà in Qatar ciò che fa in biancoceleste (nel 2018 non fu così, ma era un esordiente) sul presidente Lotito pioveranno ricche offerte fin dal prossimo gennaio. Per il n.21 laziale il match d'esordio della Serbia in Qatar avrà anche un sapore particolare: nel 2015 Sergej ha vinto da protagonista i Mondiali Under 20, battendo in finale il Brasile, e ora sarà proprio la Seleçao il primo avversario con cui misurarsi, sognando di arrivare il più lontano possibile. E magari battendo, strada facendo, quella Svizzera, rivale ella terza giornata della prima fase, che quattro anni fa in Russia vinse in rimonta sui serbi scatenando una scia di tensioni sportive e politiche per via dell’esultanza con l’aquila dei calciatori di origine kosovara tra le fila elvetiche, Xherdan Shaqiri e Granit Xhakai. Era il 22 giugno del 2018: le due nazionali non si sono più affrontate e torneranno a farlo direttamente in Qatar: sarà sicuramente un match 'bollente'.