La presenza del Canada al Mondiale 2022 in Qatar non è casuale. Dopo 36 anni la nazionale canadese torna ai Mondiali, grazie ad un percorso che ha avuto la spinta decisiva dagli investimenti sulle infrastrutture e sul settore giovanile.
La prima ed unica partecipazione dei canadesi ai Mondiali risale a Messico 1986, edizione in cui non hanno superato la fase a gironi, non parliamo certo di una nazionale con una tradizione importante nel mondo del calcio. Il successo della Canadian Soccer Association (CSA) arriva, quindi, dopo anni di assenza ma con una strategia per il rilancio di tutto il movimento calcistico chiara e focalizzata sull’obiettivo. Dopo il fallimento della Lega canadese, a differenza dei cugini statunitensi che fondarono la MLS (Major League Soccer), il Canada non è riuscito a creare una sua lega professionistica indipendente e solida che organizzasse il campionato nazionale. Nel 2017 la Federcalcio canadese diede l’approvazione alla creazione di un nuovo campionato professionistico che sarebbe iniziato ufficialmente nel 2019, la Canadian Premier League (CPL). E così il Canada ora può sognare grazie a una nuova generazione di calciatori che racchiudono perfettamente le caratteristiche principali per mettersi in luce nel calcio europeo. Infatti, molte delle stelle canadesi giocano in Europa. Alphonso Davies è certamente il giocatore che ha avuto più successo. 21 anni, gioca nel Bayern Monaco ed è stato il primo canadese a sollevare la Champions League. Nato nel campo profughi di Buduburam, in Ghana, da giovanissimo si è trasferito a Vancouver con la famiglia, iniziando da lì tutta la trafila che lo ha portato al grande calcio europeo. Altri nomi da annotare sono quelli di Cyle Laryn e Jonathan David. Il primo è un ’95 del Besiktas, 14 reti in nazionale nel 2021, mentre David è soprannominato il ‘nuovo Osimhen’ visto che il suo club, i francesi del Lille, l’hanno preso spendendo 30 milioni di euro per sostituire il nigeriano dopo il suo passaggio al Napoli (18 gol in 24 gare con il Canada). Una nuova generazione di calciatori, quella canadese, che unisce l’esperienza di alcuni veterani alla freschezza di giovani che grazie a questa nazione hanno avuto un futuro. Dopo aver riportato la squadra femminile canadese sulla mappa del calcio mondiale, il Ct John Herdman (47 anni) si è rivolto alla squadra maschile nel 2018 con l'obiettivo di portarlo in Qatar e ci è riuscito chiudendo al comando il girone di qualificazione della Concacaf. Il tecnico inglese è riuscito a formare un gruppo davvero unito, unendo talento ed esperienza, e dando speranza a un intero Paese. Finendo leader della CONCACAF, l'allenatore canadese e i suoi giocatori vogliono scrivere la storia ai Mondiali del 2022 mettendo nel mirino la Coppa del Mondo in casa nel 2026. ''Non credevano in noi - ha detto Herdman dopo che il Canada si è qualificato per i Mondiali nel marzo 2022 - perché non abbiamo dato loro nulla in cui credere. Ci credono adesso. È un buon momento per unirsi attraverso il calcio. Possiamo essere una potenza".