Passata la tenzone presidenziale Bolsonaro-Lula, che per lunghi tratti ha monopolizzato l'attenzione generale, con tanto di polemiche sul fatto che molti sostenitori del Presidente uscente in varie manifestazioni abbiano indossato la maglia della Seleçao, in Brasile al centro di ogni discorso è rimasta una cosa: i Mondiali di calcio e le chance di vittoria della nazionale del ct Tite. Che, è bene ricordarlo, è al n.1 del ranking Fifa ed è reduce da un percorso netto, ai limiti della perfezione, nel girone sudamericano delle qualificazioni. Infatti ha chiuso al primo posto con 45 punti, e 6 lunghezze di vantaggio sul secondo posto degli arcirivali dell'Argentina. I quali hanno però battuto i brasiliani nella finale dell'ultima Coppa America, sconfitta questa che gli oroverde faticano ancora a digerire.
Ma è tempo di guardare al futuro immediato, che si chiama Qatar, per regalare alla torcida e a un intero popolo innamorato pazzo del 'futebol' la sesta stella sulla maglia. E per fare il regalo più desiderato a Tite, che ha già annunciato che al termine di questa avventura mondiale lascerà il suo incarico, comunque vada. Per sostituirlo il nome più gettonato è quello di Dorival Junior del Flamengo, mentre per motivi extracalcistici è tramontata la candidatura di Cuca. Sono invece ancora in corsa il portoghese Abel Ferreira, ora al Palmeiras e Renato Portaluppi. Intanto a spingere la Seleçao verso un nuovo trionfo è anche lo stilista Ricardo Almeida, che per tutto il gruppo, dirigenti compresi, ha preparato un abito da tempo libero dove, sulla fodera della giacca, sono stampate la Coppa Rimet e quella attuale disegnata dall'orafo e scultore italiano Silvio Gazzaniga. Venendo al campo, Neymar spera di risultare finalmente decisivo in un Mondiale, come non gli è riuscito nel 2014 in casa, un peso che si porta ancora dentro, e nel 2018, quando il Brasile uscì nei quarti contro il Belgio. In realtà, O Ney a parte, la vera forza di questa Seleçao è nell'asse difensivo, dove con Allison ed Ederson Tite per la porta ha solo l'imbarazzo della scelta, e dove in mezzo al reparto arretrato c'è la coppia formata dall'ex capitano Thiago Silva e da quello attuale Marquinhos. Per i terzini il ct sembra intenzionato a puntare ancora sulla coppia juventina Danilo-Alex Sandro, anche perché quest'ultimo, protagonista di un lungo momento negativo in bianconero, si rigenera ogni volta che veste la maglia della sua nazionale. Un effetto benefico che in passato ha riguardato anche l'ex milanista Paquetà. In avanti ancora problemi di abbondanza per Tite, vista la presenza di attaccanti esterni del calibro di Raphinha, Vinicius Junior, Rodrygo, Antony, David Neres. A centrocampo una colonna rimane Casemiro, mentre come prima punta potrebbe venire buono l'ex viola Pedro, protagonista di un'ottima annata nel Famengo e in grado di dare quel peso che a volte è stato l'handicap di questa nazionale condannata a vincere sempre. E' invece troppo presto, ed è un peccato, per vedere il nuovo fenomeno annunciato Endrick, sedicenne del Palmeiras di cui è diventato il più giovane goleador di tutti i tempi. Per il ragazzino già beniamino di un'intera nazione l'appuntamento è rimandato al 2026.