Il Giappone batte la Spagna 2-1 e si qualifica agli ottavi come prima del girone E, e in forza di questo risultato la Germania e' eliminata nonostante la vittoria per 4-2 su Costarica. L'altra qualificata e' la Spagna, ma da seconda.
La penultima giornata della fase a gironi ai mondiali in Qatar ha deciso altri due accoppiamenti per gli ottavi di finale, dove si affronteranno da una parte il Giappone, primo del girone E, e la Croazia, vicecampione uscente. Dall'altra, la Spagna se la vedrà con la prima del girone F, il Marocco.
NEL GIORNO DI STEPHANIE FRAPPART, FLOP DELLA GERMANIA
Per pochi minuti della sua splendida serata Stephanie Frappart, prima donna arbitro a dirigere una partita del Mondiale maschile, ha rischiato di essere testimone della storia ancor più che scriverla di suo pugno. E' stato il breve intervallo tra il 2-1 di Costarica sulla Germania - che oltre ai tedeschi buttava fuori dal Mondiale anche la Spagna - e il 2-2 temporaneo di Havertz che rimetteva dentro gli spagnoli.E' finita con l'inutile vittoria dei tedeschi, un 4-2 che non basta loro. Per la seconda volta consecutiva la Germania è fuori dal Mondiale alla prima fase, un flop pesantissimo.
La nazionale di Flick saluta e tutte le polemiche che ne hanno accompagnato il soggiorno, al termine di una serata da luna park dell'emozione. Serviva vincere e aspettare che la Spagna battesse il Giappone, che invece ha ripetuto la sorpresa e col 2-1 su Luis Enrique si va a prendere gli ottavi da prima.
Vuol dire Croazia, mentre la Spagna pesca fortunosamente il Marocco. In alternativa, i tedeschi avrebbero potuto sommergere di reti Costarica così come fatto dalla Spagna, ma non è sembrata mai cosa. Anzi alla qualificazione che avrebbe avuto dell'eccezionale è stata molto più vicina la nazionale centroamericana. La Germania paga un gioco poco brillante e tanta imprecisione sottoporta, contro la morbida difesa costaricense e in una partita senza falli. Nella sua serata, la francese prima donna arbitro solo un giallo: la sua è stata una direzione serena e autorevole, senza sbavature (un paio di fuorigioco discutibili vanno alle guardalinee). In due occasioni, il 2-1 di Vargas e il 4-2 finale di Fuellkrug, ha dovuto far ricorso alla tecnologia dell'off side, ma non si è scomposta quando - sulla scelta finale - l'auricolare le si è spento.
Più o meno come la lampadina della Germania, dopo un primo tempo che poteva confortare i suoi tifosi. Per la partita della vita, Flick rimanda in panchina Fullkrug, salvatore contro la Spagna, e si affida a Muller come terminale di una formazione ricca di mezze punte, da Sane a Gnarby, col giovane Musiala a infondere verve. Dall'altra parte il ct di Costarica, Suarez, fa esercizio di pragmatismo e sfodera un catenaccio a doppia mandata. La linea dei 5 difensori e' infoltita dal centrocampo, ma alla partenza fischiata dalla Frappart l'assalto della Germania trova un solo, vero argine: il portiere Keylor Navas.
Musiala va al tiro dopo cento secondi, il portiere del Psg respinge facile e si ripete sul diagonale forte di Gnabry dopo pochi minuti. Non puo' invece nulla al 10', quando da sinistra Raum indisturbato crossa e al centro sempre Gnabry, dimenticato dai marcatori, gira di testa sul secondo palo. L'1-0 dà entusiasmo e spinta ai tedeschi, ma ne sottolinea anche i limiti: la Germania non è fluida nella manovra e legnosa al momento di chiudere l'azione. Ci prova anche Goretzka al 14', e sempre di testa, mentre da fuori Gnabry e Sane sono imprecisi. Cosi' al 42' ecco il brivido sulla schiena della Germania tutta, ci pensa Neuer a salvare deviando in angolo su Fueller, solo davanti alla porta per il doppio errore di Raum e Ruediger.
Al rientro Flick inserisce Klostermann per Goretzka, spostando Kimmich a centrocampo in cerca di equilibrio. Prima di raggiungerlo, la Germania ascolta la notizia dell'incredibile uno-due giapponese sulla Spagna che la taglia fuori, e inevitabilmente è scossa. Ne approfitta Tejeda al 13', col tap in vincente che fissa l'1-1. Al quarto d'ora Musiala è fermato dal palo, una frazione dopo Mueller tira ma la deviazione della difesa alza appena sopra l'incrocio. E' assalto tedesco, Musiala bissa il legno al 21', poi la serata diventa una giostra di emozioni. Arriva infatti il raddoppio di Vargas al 25' su gran pasticcio difensivo tedesco con Neuer che vede il pallone sfilare tra le gambe in rete (e si vede poi assegnare autogol dalla Fifa, somma beffa). A questo punto sarebbe Giappone primo, Costarica seconda, Spagna e Germania fuori. Rimette a posto Havertz, che si ritrova a centroarea il rimpallo per il 2-2 buono per riammettere al Qatar la nazionale iberica. Alla Germania invece servirebbe segnare altri sei gol: uno lo fa di nuovo Havertz a 5' dalla fine, un altro Fuellkrug a 1', ma tanti ne sbagliano lo stesso centravanti e Mueller. La Costarica non ha la forza di riprendersi il Mondiale, la Germania non sembra neanche crederci nonostante i 10' di recupero. Finisce imbrigliata nelle giravolte del destino che non la vedono mai qualificata. E dice addio al Qatar.
ALTRA IMPRESA DEL GIAPPONE, BATTE 2-1 LA SPAGNA E VINCE IL GIRONE
Bastava un punto alla Spagna per assicurarsi la qualificazione agli ottavi di Qatar 2022 ma la nazionale di Luis Enrique, forte del 7-0 all'esordio sulla Costa Rica, ha potuto permettersi di perdere l'ultima partita, 2-1 col Giappone, e andare lo stesso avanti nel torneo. Il tutto a scapito della Germania, ugualmente seconda come punti (4) ma condannata dalla minore prolificità nonostante il 4-2 inflitto ai centramericani. Il secondo posto consente anche agli iberici di evitare la pericolosa Croazia, seconda nel girone F, che se la vedrà con i nipponici, e trovare invece un sulla carta meno temibile Marocco. L'altalena di risultati tra il Khalifa International di Doha e l'Al Bayt di Al Khor ha però fatto tremare le Furie Rosse, quando col Giappone già avanti 2-1 la Costa Rica si è trovata in vantaggio sulla Germania e quindi qualificata ai danni proprio dei campioni del mondo 2010.
Ad approdare a gonfie vele alla fase a eliminazione diretta sono stati quindi i giapponesi, capaci di battere, con la stessa strategia, prima la Germania e poi la Spagna, rendendo ininfluente la sconfitta con la Costa Rica, nella partita che sembrava più facile. In entrambi i casi, la squadra di Moriyasu è riuscita a chiudere la prima frazione con uno svantaggio minimo per poi ribaltare la situazione nella ripresa. Un copione che ha fruttato due vittorie di prestigio e che ora il Giappone cercherà di riprodurre con un'altra grande d'Europa, quella guidata da Modric.
Per l'ultimo impegno nel girone, Luis Enrique ha deciso di puntare su Morata titolare al posto di Marco Asensio e l'ex punta juventina ha subito (11') ricambiato la fiducia segnando la sua terza rete nel torneo dopo quelle fatte a Costa Rica e Germania, quando invece era entrato a gara in corso. Il tecnico ha fatto debuttare il terzino Balde e schierato Williams come esterno, mentre due cambi hanno riguardato Azpilicueta al posto di Carvajal e Pau Torres per Laporte. Cinque cambi nel Giappone rispetto alla sconfitta con laCosta Rica: ritorno da titolari degli attaccanti Ito, Maeda e Kubo, e del centrocampista Tanaka. Assente il regista Endo, in difesa Taniguchi ha sostituito Yamane.
La Spagna è partita con la solita manovra rapida e avvolgente con un Giappone schierato piuttosto alto e pronto a reagire. Il colpo di testa di Morata, su un preciso cross di Azpilicueta, sembrava aver indirizzato il match e in effetto la squadra europea ha continuato a guidare il gioco, rischiando poco o nulla dalle parti di Unai Simon. Quando però si trattava di chiudere a rete, le Furie Rosse non hanno trovato lo spunto giusto, con una netta disparità tra palloni giocati e occasioni avute.
Niente però lasciava intendere quello che sarebbe accaduto nella ripresa, quando il Giappone si è presentato in campo con il piglio che aveva avuto nel match con la Germania, coronato da una inattesa rimonta. Il ct Moriyasu ha messo in campo Doan al posto di Kubo e come aveva fatto con i tedeschi l'attaccante del Friburgo ha impiegato solo 3' per pareggiare, con un tiro da appena fuori area che ha sorpreso un non irreprensibile Simon.
La Spagna non ha reagito subito, sbagliando, perchè i nipponici hanno spinto ancora sull'acceleratore e raddoppiato con Tanaka, che ha deviato da due passi un assist di Mitoma. In un primo momento la rete non è stata convalidata perchè la palla sembrava uscita sul fondo, ma la Var ne ha accertato la regolarità.
Il copione di Giappone-Germania si è così ripetuto, con una Spagna un po' imbambolata nonostante i tanti cambi di Luis Enrique e i nipponici, aggressivi su ogni pallone, che impedivano agli avversari di organizzare una reazione efficace, tanto che Gonda ha rischiato ben poco, se non negli ultimi minuti, quando ormai era troppo tardi per ribaltare la situazione. Il tesoretto di gol ha protetto gli spagnoli, ma ritrovare un po' di cattiveria sarà utile contro un Marocco che sembra non voler fare sconti a nessuno.