(ANSA-AFP) - DOHA, 18 DIC - Accusato dal New York Times di
non voler commentare l'impatto dei Mondiali giocata in Qatar,
dal momento che è uno degli ambasciatori retribuiti
dall'emirato, David Beckham - attraverso un proprio portavoce -
ha detto che "lo sport ha il potere di essere una forza per il
bene del mondo". In un articolo pubblicato ieri, dal titolo "la
voce mancante dei Mondiali", il quotidiano statunitense ha
indicato che le autorità del Qatar sono deluse dal silenzio
dell'ex stella del calcio inglese, sebbene venga pagato per
essere uno degli ambasciatori di questo torneo iridato.
Secondo il New York Times, Beckham avrebbe posto condizioni
molto rigide sui propri interventi, imponendo di evitare domande
su certi aspetti politici, come le leggi del Qatar che vietano
l'omosessualità. In risposta all'articolo, il portavoce dell'ex
stella del calcio inglese ha dichiarato che "David è stato
coinvolto in diversi Mondiali e in altri tornei internazionali,
sia come giocatore che come ambasciatore, e ha sempre creduto
che lo sport abbia il potere di essere una forza per il bene del
mondo".
"Comprendiamo che ci siano opinioni diverse e fortemente
condivise riguardo all'organizzazione (dei Mondiali) in Medio
Oriente, ma riteniamo positivo che il dibattito sui temi-chiave
sia stato stimolato dalla prima Coppa del mondo organizzata
nella regione - ha continuato -. Speriamo che queste
conversazioni portino a una maggiore comprensione e che vengano
compiuti progressi". Secondo quanto riferito, David Beckham, che
ora ha 47 anni, è stato pagato 180 milioni di dollari in un
periodo di 10 anni per la promozione del Qatar. L'inglese ha
giocato i Mondiali nel 1998, 2002 e 2006. (ANSA-AFP).