''Brasile umiliato'', titola 'Lancenet', uno dei siti sportivi più seguiti del colosso sudamericano. Sentimento condiviso da almeno 200 milioni di tifosi verde-oro, che hanno assistito increduli alla cocente e clamorosa sconfitta della 'Selecao' per 1-7 ad opera della Germania nella semifinale dei Mondiali di calcio disputata a Belo Horizonte. Dal sogno del trionfo in casa, accompagnato dal grido 'Io ci credo', i brasiliani in pochi minuti sono passati all'incubo di una disfatta storica. I canti di gioia, l'inno gridato a cappella, persino lo slogan che per settimane ha risuonato in tutti gli stadi (''Sono brasiliano con molto orgoglio e con molto amore''), sono tutti stati sostituiti da pianti (alcuni a dirotto, soprattutto di donne e bambini), cori di disapprovazione, fischi, insulti all'indirizzo del ct, Luiz Felipe Scolari, e persino della presidente della Repubblica, Dilma Rousseff. Reazioni scatenatesi dentro e fuori dallo stadio della capitale di Minas Gerais.
Nel 'Mineirao' c'è stato chi ha abbandonando le tribune già nel corso dei primi 45 minuti, terminati sul 5-0 per i tedeschi, e chi, per rabbia e frustrazione, provocava il confronto fisico con altri spettatori, o prendeva a calci tutto quello che gli si presentava davanti. Alcune persone - riferiscono i media locali - sono state fermate dalla polizia dopo aver dato vita a scazzottate, altre sono state arrestate per danni al patrimonio, mentre numerosi sono stati malori e svenimenti. Animi surriscaldati in tutte le regioni del gigante sudamericano, a cominciare da Recife, nella cui sede della Fifa Fan Fest si sono registrati tumulti. In altre città, come San Paolo, ha invece dominato un silenzio surreale, con migliaia di 'torcedores' ammutoliti davanti al triste risultato.
Nessuno, nemmeno i vari commentatori sportivi, riuscivano a capire che cosa stava accadendo davanti ai loro occhi. ''Mancanza di controllo emotivo per l'assenza di un giocatore? Non posso credere che il motivo sia questo'', ha scritto un tifoso sui social network, in riferimento alla defezione di Neymar in campo, fermato da un infortunio nel quarto di finale disputato contro la Colombia. Il primo degli undici 'orfani' del fuoriclasse del Barcellona a presentarsi ai microfoni al fischio finale è stato il portiere Julio Cesar. ''La Germania è stata molto forte'', ha detto balbettando. In lacrime invece il difensore David Luiz, che fino all'ultimo sembrava il volto più combattivo e verace della squadra. ''Mi dispiace, chiedo scusa ai tifosi...''. E' presto per prevedere gli effetti sulla popolazione, fuori dal terreno di gioco, avvertono vari osservatori. Ma l'aria potenzialmente esplosiva fa a tutti tornare alla mente il 'Maracanazo', la tragedia nazionale del 1950 che provocò anche molti suicidi.
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