L'Ecuador si è qualificato al terzo mondiale della sua storia restando imbattuto alle alte quote in patria e a zero punti ad ogni ritorno dalle trasferte. La speranza di arrivare per la seconda volta agli ottavi, dopo l'exploit in Germania, è tenue. Eppure, gli ecuadoregni agli ordini del colombiano Reinaldo Rueda, avrebbero un motivo tutto speciale per superarsi nel mondiale brasiliano, pur arrivando in un girone in cui Francia e Svizzera non avranno troppe difficoltà a qualificarsi: onorare la memoria di Chucho Benitez, morto in circostanze misteriose l'estate scorsa a Doha, in Qatar, dove aveva da poco firmato un contratto con l'Al Jaish.
Chucho, figlio del recordman di presenze in nazionale Ermen Benitez, aveva contribuito con i gol e l'esperienza alla qualificazione mondiale, i qatarioti lo avevano comprato per 10 milioni di euro. Il paese è piombato in un lutto profondo dopo la sua morte, sopraggiunta per un misterioso arresto cardiaco dopo la prima partita in Qatar, il ct Rueda a nome di tutti ha chiesto alla Fifa di ritirare eccezionalmente il suo numero 11 dalla lista ma non è stato esaudito.
La formazione può contare su diversi elementi di livello internazionale, come Christian Noboa, centrocampista della Dinamo Mosca, e soprattutto la star Antonio Valencia del Manchester United. C'è l'immancabile vecchia guardia, con Walter Ayovi e Edison Mendez che sembrano inamovibili, e ci sono i giovani promettenti primo fra tutti l'altro Valencia, il 24enne Enner, che gioca in Messico con il Pachuca. Il test per i sogni dell'Ecuador è fissato per il 15 giugno a Brasilia, quando i sudamericani affronteranno una formazione compatta come la Svizzera.