Per l'Iran quella al Mondiale brasiliano è stata una qualificazione agevole, con appena 2 sconfitte in 16 partite delle eliminatorie asiatiche. Il frutto di queste performance è stato il primo posto ottenuto nel girone A della zona Asia, davanti ai coreani e all'Uzbekistan, che si è tradotto nella quarta partecipazione iraniana alla fase finale di una Coppa del mondo. L'ultima apparizione, quella di Germania 2006, si concluse con due sconfitte e un pareggio, ma un paio di elementi di quella nazionale, come Javad Nekounam (31enne centrocampista ex Osasuna tornato in patria e successivamente ripartito per il Kuwait) e Andranik Teymourian, sono ancora sulla breccia perchè il ct Carlos Queiroz, giramondo portoghese sulla panchina iraniana dal 2011, fa pieno affidamento su di loro.
L'ex vice di Sir Alex Ferguson al Manchester United ha allenato anche negli Usa, e proprio dagli States ha portato con sè a Teheran un americano, quel Dan Gaspar che viene dal 'Grande Satana' ma l'Iran ha accolto come preparatore dei portieri. E non è solo, perchè la nazionale iraniana ha uno statunitense anche tra i suoi giocatori. Si tratta del californiano Steven Beitashour, difensore che gioca nella Mls a Vancouver, e che ha deciso di giocare per la nazionale del paese dei suoi genitori (''padre cristiano e madre musulmana'', ha tenuto a precisare) preferendola a quella degli Usa, per la quale era già stato convocato, nel 2012, dal ct Juergen Klinsmann.
Decisivo nella scelta di Beitashour è stato il fatto che Queiroz gli abbia assicurato la chiamata per il Mondiale, visto che il tecnico ha deciso di fare uso degli 'immigrati': ecco allora che fra i pezzi pregiati dell'Iran ci sono anche Masoud Shojaei del Las Palmas, il tedesco Ashkan Dejagah, varie presenze nelle giovanili della Germania e ora al Fulham, e Reza Ghoochannejhad, attaccante dal
passaporto anche olandese fresco reduce da un'esperienza inglese nel Charlton e idolo a Teheran. C'è anche il 'russo' Sardar Azmoun, del Rubin Kazan, un 19enne che viene considerato il 'Messi di Persia'. In previsione di Brasile 2014, torneo durante il quale l'Iran si allenerà nel centro tecnico del Corinthians, va poi ricordato che Queiroz è stato confermato in forza dei risultati ma non ha buoni rapporti con i suoi dirigenti, ai quali non ha risparmiato dure critiche quando ha sottolineato che l'Iran avrà a disposizione un periodo troppo breve per prepararsi per un impegno così importante. ''Non è possibile immaginare che bastino 15 giorni - ha detto Queiroz -. Chi ha fatto un programma del genere o è matto o vive a Disneyland. Rischiamo di arrivare in Brasile il 3 giugno per fare i turisti. Il match contro Messi (l'Iran è nel girone dell'Argentina n.d.r.)? E' l'unica cosa che non mi preoccupa: in fondo è un privilegio poter sfidare il miglior giocatore del mondo, e avevamo bisogno di una partita come questa''.
La nazionale iraniana ha anche qualche problema economico, e per questo è stato ordinato ai giocatori di non scambiare le maglie con gli avversari a fine partita, visto che non potranno averne una nuova in occasione di ogni match mondiale. Dovranno lavare e riutilizzare le casacche usate in precedenza, come ha rivelato il presidente della federcalcio locale Ali Kafashian.