Nella terra del 'futebol bailado', la Grecia disputerà il terzo Mondiale della propria storia, dopo quelli targati 'Usa 1994' e 'Sudafrica 2010'. Il debutto fu un disastro: tre sconfitte e mesto ritorno sulle rive dell'Egeo; nella scorsa edizione del torneo iridato, alla Grecia quantomeno è rimasta la soddisfazione di avere conquistato i primi tre punti, contro la sempre temibile Nigeria, che l'aveva schiaffeggiata negli States.
Il primo luglio 2010, in pratica di ritorno dal Sudafrica, la Federcalcio ellenica ha deciso di affidare la Nazionale a Fernando Santos, con il difficile compito di rimpiazzare il tedesco Otto Rehhagel, entrato nella storia per avere guidato la selezione alla conquista della prima vittoria in una partita della fase finale dei Mondiali, ma soprattutto per aver regalato ai discendenti di Aristotele l'unico alloro internazionale: l'Europeo del 2004, in Portogallo.
Con Santos, nella manifestazione continentale 2012 - disputata fra Polonia e Ucraina - il cammino della Grecia, invece, si è interrotto nei quarti di finale, dopo la sconfitta contro la Germania. Santos in Brasile si affiderà a elementi di provata esperienza, molti dei quali disputeranno il secondo Mondiale della carriera, come capitan Karagounis, Samaras, Torosidis, Tziolis o Katsouranis. Non vanno dimenticate, tuttavia, le speranze Siovas e Mitroglou, pronti a garantire freschezza atletica in una competizione che - anche per via del meteo - si preannuncia rovente.
Il giovane da seguire con maggiore attenzione è comunque Sotiris Ninis, che molti hanno già soprannominato il Messi greco: è un centrocampista che può ricoprire varie zone del campo, senza per questo rinunciare a una tecnica sopraffina. E' cresciuto nel Panathinaikos di Atene, nel 2012 il suo cartellino è stato acquistato dal Parma, che lo ha girato in prestito al Paok Salonicco. Quella del 2014 per la Grecia è la seconda volta consecutiva alla fase finale della Coppa del mondo, ma non solo: sempre per la seconda volta di seguito la nazionale ellenica ha dovuto fare ricorso all'emozionante - ma rischiosa - appendice dei Play-off.
Nel Gruppo G di qualificazione, la squadra selezionata dal portoghese Fernando Santos aveva effettivamente chiuso i conti in testa alla classifica, ma a pari punti con la Bosnia, per effetto di otto vittorie, un pareggio e una sconfitta. La penalizzavano gli scontri diretti, visto che l'unica sconfitta era arrivata proprio contro Pjanic e compagni. Contro la Romania, nel doppio spareggio autunnale, tuttavia, non c'è stata storia e la Nazionale ellenica ha staccato il biglietto per 'Brasile 2014' a vele spiegate, in virtù del 3-1 casalingo che si somma all'1-1 conquistato in trasferta. L'obiettivo dichiarato in Brasile è quello di sfatare un altro tabù: il superamento della prima fase. L'ingresso in un ottavo di finale verrebbe accolto in Grecia come un trionfo