Sette volte ai Mondiali. E' il record di presenze del Camerun, traguardo mai raggiunto da altre nazionali africane, a testimonianza che i Leoni Indomabili continuano a essere fra le migliori espressioni del calcio del loro continente. Non a caso, hanno vinto per quattro volte la Coppa d'Africa e sono stati la prima selezione africana a raggiungere i quarti di finale del torneo iridato, ad Italia '90. Ma stavolta il Camerun, che a Brasile 2014 dovrà vedersela nel gruppo A con la nazionale di casa, la Croazia e il Messico, non è entrato dall'ingresso principale, visto che la qualificazione ha dovuto sudarsela.
Ha avuto il merito di continuare a crederci anche quando il processo di rinnovamento cominciato dal ct francese Denis Lavagne si è interrotto con l'addio del tecnico, dopo la sconfitta per 2-1 contro la Libia. Così, a partire dal quarto match delle qualificazioni, è arrivato il 'sergente di ferro' tedesco Volker Finke, che ha esordito con un sonante 3-0 a spese del Togo. L'ultimo step è stato il doppio spareggio in cui ha eliminato la Tunisia in virtù dello 0-0 dell'andata e del 4-1 del ritorno, giocato in un clima infuocato davanti a sessantamila spettatori.
Su questa partita c'è poi stato il ricorso presentato alla Fifa dalle Aquile di Cartagine, non accolto per la gioia dei Leoni. La stella della nazionale camerunense è Samuel Eto'o, da alcuni considerato il miglior giocatore africano di tutti i tempi. Dalla sua ci sono i numeri: per quattro volte premiato con il Pallone d'oro del suo continente, vincitore due volte del 'triplete', prima a Barcellona e poi con l'Inter. E' passato al Chelsea dopo essere stato ricoperto di soldi all'Anzhi Makhachkala, club russo che prima del brusco ridimensionamento pagava all'ex nerazzurro un ingaggio di 20 milioni di euro all'anno. Eto'o aveva dato l'addio alla Nazionale per il rapporto di odio-amore con i tifosi e per una spiccata propensione a voler comandare nello spogliatoio, poi però non ha resistito al richiamo del Presidente della Repubblica Paul Biya e ha dato il suo contributo alla qualificazione pur polemizzando con i compagni accusati di passargli poco la palla.
Oggi il Camerun è una nazionale moderna, plasmata da Finke con un sistema di gioco che può essere sia il 4-4-2 che il 4-3-3. Questa doppia alternativa è possibile grazie ai giocatori d'esperienza e di caratura internazionale presenti nella rosa, come N'Koulou, difensore del Marsiglia spesso accostato a squadre italiane, Chedjou, Aboubakar, Webo, Makoun, Song, Mbia ed Enoh, gente solida ma che certo non ha il carisma di Eto'o o di stelle del passato come Tomas N'Kono e Roger Milla. Ai Mondiali, dove giocherà nel girone A, potrebbe far bene se alcuni dei suoi giocatori riusciranno a moderare l'irruenza che a volte li porta a commettere falli violenti quanto ingenui. La differenza può farla la mentalità e lo spirito da combattente che sono gli stessi del Leone indomabile, il simbolo che il Camerun porta sulla maglia.