Un primato l'Australia l'ha già ottenuto: sarà la prima nazionale ad arrivare in Brasile atterrando il 28 maggio a San Paolo per poi dirigersi nel ritiro di Vitoria, capitale dello stato di Spirito Santo. La scelta è stata decisa dai dirigenti dei 'Socceroos' perchè c'è la consapevolezza di dover lavorare molto, visto che gli australiani sembrano destinati a essere vaso di coccio in un girone di ferro, con il Cile e le due finaliste dello scorso Mondiale, ovvero Spagna e Olanda.
L'obiettivo non sarà tanto passare il turno, quanto evitare figuracce come il doppio 6-0, nelle amichevoli con Brasile e Francia, che nello scorso autunno hanno provocato l'esonero del ct Olger Hosieck, 'sergente di ferro' tedesco che aveva guidato la squadra nelle qualificazioni. Otto vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte nella zona dell'Asia erano bastate per ottenere l'ammissione al Mondiale, in cui i 'socceroos' festeggeranno il quarantennale della prima apparizione iridata, quella in Germania nel 1974.
Per ricordare quell'esperienza, lo sponsor tecnico ha preparato per Brasile 2014 una maglia praticamente identica a quella di 40 anni fa. Al posto di Osieck è arrivato Ange Postecoglu, ex tecnico della nazionale under 20 e allenatore che in patria ha vinto molto a livello di club, tra Melbourne e Brisbane. Ha ottenuto un contratto quinquennale, quindi sa che rimarrà comunque vada l'avventura brasiliana. Si è già arrabbiato molto quando, nel test di marzo, la sua squadra si è fatta rimontare e battere dall'Ecuador pur essendosi trovata in vantaggio per 3-0. ''Quel giorno sono rimasto sotto choc - ha poi raccontato -, ma non è venuta meno la fiducia che mi ha spinto ad accettare questo incarico. Credo nei giocatori, e in Brasile porterò una squadre veloce e forte''.
Nel suo team potrebbero non trovare più spazio, anche se Postecoglu non lo ha specificato, veterani come Schwazer, Bresciano e Thompson che con Osieck avevano recitato una parte importante. Fuori anche il capitano Lucas Neill, difensore centrale che era un po' il 'braccio in campo' del precedente allenatore. Fiducia confermata, invece, per Tim Cahill e Joshua Kennedy, mentre è ancora troppo presto per vedere in nazionale un ragazzino che ha incantato ai Mondiali under 17, quel Daniel De Silva che tra un anno (ora è ancora minorenne) si trasferirà dal Perth Glory alla Roma. Potrebbe essere lui l'erede di quel Kewell che si è appena ritirato ma rimane un'icona calcistica del suo paese, e anche il simbolo di una 'golden generation' al tramonto, visto che Postecoglu è deciso a fare piazza pulita: il suo obiettivo non è tanto il Mondiale brasiliano, quanto la vittoria in Coppa d'Asia nel 2015. ''Con una formazione giovane, e buona per il futuro'', ha più volte precisato.