Il Portogallo può essere la mina vagante del Mondiale. Cristiano Ronaldo ne è il goleador, l'anima e il capitano, ma Bento può contare anche su altri calciatori d'esperienza, dotati di classe cristallina. Qualche nome? Moutinho, Nani o Coentrao e Pepe del Real Madrid. Il miglior piazzamento dell'ultimo decennio è il secondo posto nell'Europeo 2004, dopo una finale persa incredibilmente in casa contro la Grecia dei miracoli. Il miglior piazzamento ai Mondali risale al 1966, al terzo posto in Inghilterra, alle spalle proprio dei padroni di casa e della Germania Ovest. Era il Portogallo di un devastante Eusebio, espressione di un calcio che non c'è più. Altro piazzamento onorevole nel 2006: quarto nella rassegna iridata in Germania, alle spalle proprio dei tedeschi, della Francia e dell'Italia.
Il Brasile può essere considerato un nuovo banco di prova per una Nazionale alla quale manca sempre un soldo per fare una lira, come si diceva un tempo. Il Portogallo, infatti, è un'eterna incompiuta, a prescindere dai talenti calcistisci che è riuscito a esprimere nella storia. La generazione dei terribili giovani si è esaurita da tempo (Figo e Rui Costa prima, Nani e Cristiano Ronaldo a seguire), in Brasile potrebbero mettersi in mostra altri protagonisti in cerca d'autore. Josuè del Porto è uno di questi ed è il più giovane che Bento porterà in Brasile: ala che può giocare a sinistra come a destra, all'occorrenza agisce anche come trequartista. Acquistato dal Porto nel 2013 è già stato accostato ai club più titolati di Liga o Premier. Il talentino dei Dragoes, però, ha un costo che in pochi al mondo possono davvero permettersi, al di là delle chiacchiere di calciomercato.
Paulo Bento sta comunque facendo un ottimo lavoro, come selezionatore dei lusitani. Lui che è stato buon centrocampista fra gli anni '90 e 2000, giocando con Oviedo, Benfica e Sporting Lisbona, ha una visione piuttosto completa, armonica ed elastica del calcio. Cominciò ad allenare nel 2005, portando i biancoverdi dello Sporting Lisbona alla conquista di cinque coppe nazionali. Nel 2009 venne chiamato dalla Federcalcio che lo incaricò di guidare la Nazionale: in Brasile sarà alla terza competizione ufficiale, per lui, dopo i Mondiali 2010 e l'Europeo 2012. Il suo sogno è di arrivare a una finale tutta in lingua portoghese, naturalmente contro il Brasile.
Il Portogallo guidato da Paulo Jorge Gomes Bento, per approdare in Brasile, è dovuto passare per i playoff e per la sfida tutt'altro che semplice contro la Svezia di Ibrahimovic. Secondo nel proprio girone, rispetto alla Russia aveva ottenuto un punto in meno (21, contro i 22 della squadra di Capello), dunque si è visto costretto ad affrontare una pericolosa 'appendice', che si è trasformata in una specie di passeggiata di salute in Svezia, grazie alle prodezze di un incontenibile Cristiano Ronaldo. Proprio in quella circostanza, il madridista probabilmente mise in cassaforte il suo secondo Pallone d'Oro della carriera, stregando i grandi elettori.