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Mondiali: Italia-Costarica 0-1

Costarica a ottavi, Inghilterra eliminata. Primi verdetti nel Gruppo D, quello degli azzurri. Decide un gol del capitano Ruiz alla fine del primo tempo

Piercarlo Presutti Recife

Il Costarica ha battuto l'Italia 1-0 (1-0) in una partita della seconda giornata del gruppo D dei mondiali di calcio. Costa Rica promossa e Inghilterra eliminata: questi i primi verdetti dopo il secondo turno del Gruppo D dei Mondiali brasiliani (quello degli azzurri). Con 6 punti in due partite, per i 'Ticos', sarà ininfluente l'ultimo match del 24 giugno contro l'Inghilterra, a sua volta eliminata con zero punti in due partite. Basterà un pari all'Italia contro l'Uruguay, martedì 24 giugno, per accedere agli ottavi del Mondiale. Gli azzurri e la Celeste hanno gli stessi punti in classifica nel gruppo D, tre, ma l'Italia ha una miglior differenza reti.

DELUSIONE COCENTE - Dalle stelle del mondiale, dove l'aveva proiettata una vittoria dall'incerto spessore con l'Inghilterra all'esordio, l'Italia di Cesare Prandelli torna rovinosamente sulla terra: a riportarcela provvedono i Ticos del Costarica che saranno pure degli sconosciuti, come sottolineato alla vigilia da Balotelli, ma corrono e toccano bene la palla anche nel caldo di Recife. Gli azzurri perdono la seconda partita del loro Brasile 2014 ben al di la' dell'1-0 finale firmato dall'eccellente Ruiz, e vedono di molto complicarsi la strada di una qualificazione che sembrava cosa fatta. In un girone che ha gia' emesso due sentenze, la promozione della squadra di Pinto e l'eliminazione dell'Inghilterra, per quello che si e' visto in campo anzi e' gia' molto che Buffon e compagni siano riusciti a difendere il tesoretto nella differenza reti che consentira' di affrontare martedi' a Natal l'Uruguay con la possibilita' di accontentarsi di un pari.

E' questa l'unica nota positiva di una giornata di delusione cocente, in tutti i sensi. Una gara che e' stata umiliante impotenza azzurra, conclusa tra gli "ole" di scherno della soverchiante tifoseria costaricense. Oltre a quasi tutti i giocatori italiani, storditi da caldo e pressing avversario (esemplare in questo senso la parabola di Chiellini che ha chiuso in evidente debito d'ossigeno), all' Arena Pernambuco e' andato in confusione anche Prandelli: eppure lui particolari problemi climatici non doveva avvertirli, nella zona d'ombra delle panchine. Ha schierato una squadra senza un giocatore in appoggio a Balotelli, il commissario tecnico, e ha chiuso invece con tre mezze punte (Cassano, Insigne e Cerci) oltre al centravanti. E dopo un'ora di gioco aveva gia' realizzato tutte le sostituzioni a disposizione: una chiara ammissione di colpa. Ma il ct non ha perso da solo: a deludere sono stati in tanti: a cominciare da Balotelli, mai davvero in partita e reo di un errore grave davanti al portiere quando si era sullo 0-0. Per proseguire con Chiellini, Abate e l'incerto Buffon, tra i peggiori (in attesa che sia chiarito il mistero dell'innamoramento di Prandelli per Thiago Motta, peraltro sostituito gia' nell'intervallo).

 

 

Risolti i dubbi della vigilia, con il recupero degli infortunati Buffon (all'esordio a Brasile 2014 dopo la rinuncia con l'Inghilterra) e Barzagli, in difesa Prandelli in avvio ha rimescolato un po' le carte rispetto a Manaus: Chiellini scalava a fare coppia al centro con Barzagli, Darmian passava a sinistra e al suo posto entrava Abate. A centrocampo Thiago Motta subentrava a Verratti, per il resto tutti confermati, compresa la dichiarata propensione allo spaghetti tiki-taka. Il clima ovviamente incideva, con il sole che quando si faceva spazio tra le nuvole portava la temperatura percepita ben oltre i 30 gradi: fatto sta che si capiva subito la difficolta' maggiore per gli azzurri nell'interpretare questa gara rispetto a quella con l'Inghilterra. Perche' il possesso palla era reso piu' complicato dalla qualita' tecnico-atletica dei centroamericani, certo. Ma anche per un evidente calo di tensione fisica e psicologica.

 

 

Palesata subito da Buffon, che al 7' sbagliava un'uscita su angolo consentendo a Borges di colpire di testa (alto). Qualche minuto dopo era l'intera difesa a distrarsi e per poco non ci scappava il gol avversario. In una gara a lungo bloccata e brutta servivano il guizzo o il tiro da lontano e Balotelli sembrava prepararli entrambi: al 22' ci provava senza costrutto, e al 30' una scintilla di Pirlo lo metteva in moto. L'attaccante azzurro pero' sbagliava lo stop a seguire e, solo davanti al portiere, metteva incredibilmente a lato. Lo stesso schema due minuti dopo portava ancora Balotelli al tiro, ma era bravo Navas a parare in tuffo.

 

 

Proprio quando pareva che gli azzurri potessero forzare per il gol del vantaggio, si rianimava il Costarica: un destro di Bolanos al 36' costringeva Buffon al tuffo, al 43' i costaricensi gridavano al rigore per un intervento molto sospetto di Chiellini da dietro su Campbell e al 45', meritatamente, passavano: Diaz crossava dalla sinistra, Buffon e Chiellini si addormentavano e Ruiz metteva in rete di testa. Era evidente che serviva una scossa, quindi nella ripresa gli azzurri si ripresentavano con Cassano, per la prima volta in campo in una gara dei mondiali, al posto dell' inconsistente Thiago Motta.

 

Il barese innescava Darmian al 6' (tiro deviato in angolo) e al 7' rimediava una punizione buona per il piede di Pirlo che calciava bene ma veniva neutralizzato da Navas. Prandelli cercava freschezza inserendo Insigne al posto di Candreva. Un tiro fiacco di Cassano al 16' era il massimo che ne sortiva e cosi' il ct azzurro al 24' giocava la carta della disperazione: Cerci al posto di Marchisio, con un modulo 4-2-3-1 invece del 4-1-4-1 iniziale. Dall'altra parte usciva, applauditissimo, Campbell.

 

 

Un angolo di Cerci rianimava solo in chiusura le speranze, ma il tocco di Cassano finiva fuori: era anzi un tiro a giro di Brenes a mettere ancora i brividi a Buffon. D'altra parte gli azzurri avevano smesso di crederci gia' da almeno 20 minuti. In altro senso sembravano non crederci neanche i costaricensi, alla bellezza della loro giornata. Ma realizzavano festosamente al fischio finale che e' tutto vero, tutto meritato: i ticos sconosciuti sono già agli ottavi di finale del mondiale.

 

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