Troppi passaggi, nessun tiro o quasi: in questa fin troppo elementare osservazione c'è il disastro dell'Italia al Mondiale, che fa il paio con quello spagnolo. Le cifre rivelano una realtà incontrovertibile: le due squadre hanno numeri scadenti quasi in tutto, salvo nel numero dei passaggi. E' il tiki-taka che non paga. Sono stati costretti a sorbirsi 1.580 passaggi i tifosi azzurri che hanno seguito la loro squadra ai Mondiali, appena meno di quelli spagnoli che hanno toccato - con la loro specialità - il vertice di 1.703. Il resto del mondo smette di dare e ricevere palloni molto prima: la media del mondiale brasiliano è di 868 passaggi, praticamente la metà dell'universo tiki-taka.
Grazie ad Andrea Pirlo, che è stato interprete insuperato di questo gioco, gli azzurri hanno addirittura il record di passaggi riusciti, l'89%. Peccato che poi, quando si va al tiro, l'Italia dei palleggiatori scivoli da questo podio assoluto addirittura al 17/o posto, nella metà scadente della classifica mondiale. In tre partite ne ha totalizzati 25 in tutto, appena il 36% di questi nello specchio della porta. A titolo di paragone, la Francia di Didier Deschamps è invece quella che tira di più. E quanto a passaggi, ne fa la metà. In tre partite, l'Italia di Cesare Prandelli - opposta a Inghilterra (anche per gli inglesi, un'infinità di passaggi e sono già a casa), Costarica e Uruguay - ha totalizzato la miseria di due gol, uno ogni 135 minuti (cioè ogni partita e mezzo) dicono le medie impietose. Ma quel che è peggio è che nei tentativi di concludere in porta, le medie dicono che le nazionali in Brasile segnano un gol ogni 8,7 tentativi di marcatura.
Per gli azzurri, fatica doppia a causa di un'efficacia che vale la metà: un golletto ogni 15,5 tentativi. Italia sotto la sufficienza per i tiri (31 in tre partite, 31,8 la media), 36 i cross contro i 44,9 della media delle squadre. Dei 31 tiri, ben 15 erano destinati sul fondo, 8 sono stati parati, 6 deviati da un difensore. E soltanto 2 sono andati a segno, nella prima partita contro l'Inghilterra. Al contrario, superlavoro per Buffon e Sirigu: 12 parate contro la media di 7,9 del torneo, buona percentuale di tackle riusciti e recuperi. Quanto al caldo e alla fatica, se qualcuno fosse convinto che la ragnatela di passaggi fosse destinata a risparmiare corse, basti pensare che l'Uruguay, che è stato promosso agli ottavi a spese dell'Italia, ha coperto con i suoi giocatori un totale di 313,9 chilometri. Gli azzurri, impegnatissimi a scambiarsi il pallone, hanno pure corso di più, quasi 10 chilometri (321,3).