Il calcio italiano ha bisogno di un ricambio generazionale, ma alla fine sono sempre i soliti 'vecchietti' a tirare la carretta. Le parole di Buffon dopo l'inattesa eliminazione dal Mondiale brasiliano più che assomigliare a un'accusa rappresentano un dato di fatto. E a testimoniarlo sono i numeri, impietosi, con cui deve fare i conti il pallone tricolore, poco propenso a puntare sulla 'linea verde' e tendenzialmente invogliato a investire più sugli stranieri. L'ultima fotografia dello stato di salute del movimento italiano è arrivata dall'Osservatorio del calcio (Cies) attraverso lo 'Studio demografico' annuale relativo ai 31 campionati delle associazioni affiliate alla Uefa (472 club). Il report sottolinea come la media di atleti provenienti dal settore giovanile che giocano in prima squadra ha raggiunto un nuovo minimo storico in Europa (21,2%), con la Serie A fanalino di coda tra le nazioni prese in esame.
I club del massimo campionato, infatti, contano solo sull'8,4% di giocatori cresciuti in casa (contro il 23,6 della Francia, il 21,1 della Spagna, il 16,6 della Germania e il 13,6 dell'Inghilterra). La Serie A, di contro, è il campionato con l'età media dei giocatori più elevata (27,3 anni), e condivide con la Premier League la leadership per l'ampiezza delle rose (26,8 giocatori per squadra). L'Atalanta è invece la società che più di tutte in Italia crede nei propri giovani (28,6%), mentre spetta all'Inter la palma di club più 'straniero', con l'89% dei giocatori provenienti dall'estero. Per le sorti della Nazionale, inoltre, è indicativo il dato che riguarda il minutaggio dei 'non selezionabili' in Serie A che ha ormai sfondato la soglia del 50%.
Scendendo di categoria e passando al campionato Primavera le cose poi non migliorano granché. Il capocannoniere dell'ultima stagione è stato il brasiliano Da Silva Matos Victor Matheus, classe '95 del Chievo campione d'Italia. Imbattersi in giovani sudamericani, africani, o provenienti dall'Europa dell'est, è ormai frequente nei campi calcati dai più giovani. Dei 549 giocatori in rosa nelle rappresentative baby delle squadre di A, 124 non sono italiani, con un incremento del 62% rispetto a quattro anni fa quando la quota si fermava a 77. La crisi del 'made in Italy' è poi evidente proprio dove gioca Buffon: la Juventus difatti è la Primavera col maggior numero di stranieri (13), davanti a Inter, Lazio, Parma e Chievo (11). Milan e Roma si fermano a otto elementi, ma i giallorossi sono già proiettati al futuro e il prossimo anno accoglieranno anche un giovane talento australiano