L'uomo del doppio 'triplete' (Barcellona e Inter) alla fine ha detto sì. Samuel Eto'o aveva dato l'addio alla nazionale del Camerun, e non voleva più saperne, fra denunce nei confronti della federcalcio locale e fobie tipo quella di essere avvelenato in ritiro, al punto che era arrivato a rifiutare il cibo e di comprarselo per conto proprio. Aveva anche accusato i compagni di boicottarlo, nel senso che non gli passavano la palla, e la sua storia nei Leoni Indomabili sembrava un capitolo chiuso visti anche i disaccordi con il suo ct Volker Finke.
Non poteva però dire di no alla richieste dello sponsor tecnico, suo personale e del Camerun, e soprattutto del Presidente della Repubblica Paul Biya che, in vista del doppio confronto con la Tunisia che metteva in palio un posto ai Mondiali, gli ha in pratica ordinato di ripensarci. Così l'attaccante simbolo della nazione è tornato e alla fine, dopo il 4-1 di Yaoundè, ha festeggiato la qualificazione con una danza liberatoria molto cliccata sul web.
Dopo un'annata di luci e ombre nel Chelsea del ''burattino'' Mourinho, durante la quale i tabloid hanno più volte messo in dubbio la sua età arrivando a scrivere che Eto'o sarebbe quarantenne, 'Mister Champions', come lo chiamano in Africa, vorrebbe fare bella figura in Brasile, sempre che l'ambiente della sua nazionale ritrovi tranquillità. Altrimenti ci saranno problemi, e magari Eto'o tornerà a dire che ''i miei compagni hanno deciso di non passarmi la palla, e per questo contro la Tunisia, all'andata, ho giocato a centrocampo. Così mi costruisco le azioni da solo''.
Per questa polemica, e quelle precedenti con l'addio alla nazionale, all'ex interista erano arrivate minacce di morte che per un periodo lo hanno costretto a vivere sotto scorta. Se in queste condizioni avrà la possibilità di mettersi in evidenza lo si capirà soltanto in Brasile: intanto, anche quando c'era in palio il pass per il Mondiale, Eto'o di fatto ha vissuto isolato dal resto della squadra, scambiando qualche parola solo con Jean Makoun e Benoit Angbwa. Insomma, quello della nazionale del Camerun è un ambiente particolare.