"Cavani? Lui pensa ai Mondiali...": l'allenatore del PSG, Laurent Blanc, spiegava così, qualche settimana fa, una delle deludenti prestazioni dell'uruguayano, attesissimo quest'anno a Parigi dopo i 64 milioni di euro spesi dalla proprietà qatariota per acquistarlo dal Napoli.
Pensa al Brasile, Edinson Cavani, ex idolo del San Paolo di Napoli, ma pensa anche a trovare un'altra squadra (il Manchester United è pronto a svenarsi per lui più che per il partner d'attacco Ibra). E' forse stato proprio lo svedese, ormai un monumento per i tifosi parigini, a fare troppa ombra al Matador, abituato, fra Palermo e Napoli, ad essere sempre protagonista assoluto.
Nella Ville Lumiere, invece, 28 presenze ed "appena" 16 gol nel campionato di Ligue 1 per lui, Ibra gli fa ombra e lui si intristisce. Per questo, a metà campionato, ha cominciato a sognare il Brasile e il girone di ferro che lo vedrà opposto all'Italia.
Arrivando a Parigi, Cavani non era conosciuto come lo svedese e il pubblico francese lo ha atteso al varco. Lui lo ha deluso, in particolare nella partita di ritorno dei quarti di Champions a Londra, contro il Chelsea, con Ibra infortunato.
In nazionale, dove giocherà in coppia con l'altro "enfant terrible" uruguaiano, Luis Suarez, Cavani ha già collezionato sei presenze al mondiale sudafricano, segnando anche un gol nella "finalina" persa contro la Germania. Sbarcato a Palermo a 20 anni, Cavani - "atleta di Cristo" - comincia a segnare attestandosi attorno ai 15 gol a campionato, fu pagato 17 milioni dopo il mondiale in Sudafrica.
Fu quella del 2011-2012 la stagione dell'esplosione del Matador, 34 gol con la maglia del Napoli, poi 42 l'anno dopo fra campionato e coppe.
"Porterò sempre Napoli nel cuore, sono stati tre anni indimenticabili, ma cambiare fa parte della vita", disse Cavani imbarcandosi per Parigi, ma i suoi ex tifosi non l'hanno presa bene. Per lui, prima stagione deludente a Parigi e separazione dalla moglie. Adesso, in Brasile, è ora del riscatto.